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Il mondo in cucina a Natale

Il mondo in cucina a Natale. In questo articolo, scopriremo cosa succede nelle cucine del mondo a Natale. Partiremo per un viaggio del gusto alla scoperta delle diverse tradizioni gastronomiche di Natale.

cucine del modo

Il mondo in cucina a Natale: i doni gastronomici

Il Natale si avvicina, fervono i preparativi per organizzare ogni piccolo dettaglio perché quei giorni di festa siano il più possibile piacevoli e spensierati. Natale è un momento speciale e porta con sé una magia unica. Quella di donare tutti noi stessi, di stare insieme attorno ad una bella tavola apparecchiata o magari anche ad più semplice buffet.

L’importante è che non perdiamo di vista che ci sia, sempre, almeno un giorno a ricordarci che siamo qui per gli altri e non solo per noi stessi.

Il mondo in cucina a Natale: le cucine dei ristoranti sono pronte per la festa che porta gioia e condivisione!

E’ in arrivo il Natale 2021! Finalmente le strade delle città di buona parte del mondo tornano di nuovo vive. Le strade del centro vengono addolcite da una musica che è fatta di lingue e dialetti diversi.

I turisti finalmente tornano per le vie, visitano i luoghi della cultura, entrano negli alberghi e nei ristoranti. Ogni città, in Italia e nel mondo, è pronta a celebrare il Natale, con il desiderio di respirare un’atmosfera che sia calda come un abbraccio.

Pasticceri, chef maître e sommelier, indiscutibilmente esperti di accoglienza, diventano magici artefici di alchimie raffinate. Gli hotel e la ristorazione hanno già indossato il vestito della festa, sempre con un attenzione speciale alla sicurezza dei loro ambienti, perché sia tutto perfetto.

Insomma, i professionisti della cucina sono ormai pronti a regalare agli ospiti grandi pranzi, esclusive cene o anche semplici ma gustosi buffet, per trascorrere un magico Natale e un luminoso Capodanno 2022.

Qualunque sia lo stile, le festività del Natale 2021, dopo gli anni complicati che abbiamo trascorso, saranno all’insegna dell’essenza e del senso vero del dono. E chi meglio di chi lavora in cucina può farlo?

Le difficoltà ci sono, ma a Natale buona parte dei ristoranti del mondo hanno già organizzano le loro cucine perché sia tutto perfetto per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale. Si tratta sempre di piatti curati fin nei minimi dettagli che arrivano da una tradizione molto lontana nel tempo, ma che, in ogni parte del mondo, si sente familiare.

E allora iniziamo il nostro viaggio intorno alle cucine del mondo per assaporare la tradizione di Natale!

Da Buenos Aires a Praga, da Londra a New York, da Copenaghen a Parigi, e ancora più in là, faremo un viaggio nelle cucine del mondo per capire tradizioni gastronomiche natalizie differenti.

Il mondo in cucina a Natale: il caldo Natale di Buenos Aires

Immaginavi che ci fossero luoghi dove il Natale si festeggia al caldo? Ebbene sì, e per questo viaggio culinario, vogliamo partire da un luogo dove il Natale è pieno di sole: L’Argentina!

Il Natale in Argentina si festeggia, infatti al caldo e al sole, mangiando l’Asado, la tipica carne alla griglia, nei barbecue all’aperto, per poi brindare con l’immancabile spumante.

E quale accompagnamento migliore delle Empanadas: perfette per l’Asado. Si tratta di fagottini di pasta ripieni di carne macinata, verdure e spezie. Veramente gustose!

Il mondo in cucina a Natale: orgoglio e fierezza per il Natale messicano

Il piatto tradizionale del Natale messicano arriva dalla città di Puebla ed affonda i suoi sapori nel periodo dell’indipendenza del Messico.

E’ il Chiles en nogada, uno stufato di carni diverse, servite insieme a peperoni guarniti con una crema di noci e chicchi di melograno. Un vero concentrato di orgoglio e fierezza per ricordare le lotte per l’indipendenza!

Il mondo in cucina a Natale. Un tacchino illustre per il Canada

Il Tacchino arrosto è il piatto tradizionale delle festività natalizie in Nord America. In Canada, al centro della tavola imbandita in modo sontuoso, campeggia il tacchino appena sfornato. Viene servito con salsa di mirtilli e patate. In alternativa, viene proposta l’Anatra, anch’essa arrostita.

Questi sono i piatti tipici di Natale, ma ogni regione del Canada ha le sue tradizioni tipiche. Ad esempio nel Québec molte ricette seguono la tradizione francese, come la Tourtière, a base di carne e verdure per il ripieno.

Il mondo in cucina a Natale. Un po’ di Europa nel Natale degli Usa

Negli Stati Uniti le tradizioni natalizie arrivano dall’Europa. In particolare dai paesi di origine dei coloni: Gran Bretagna, Francia e Italia. Per ovvie ragioni di confine, numerose sono anche le influenze della cucina messicana. Diciamo che negli USA il melting pot si gusta anche in cucina!

Anche qui per la cena di Natale è tradizione cucinare, nella propria cucina e nelle cucine dei ristoranti, il Tacchino, con verdure e salsa di mirtilli.

Immancabile, poi, a fine cena come dessert, il Christmas pudding di tradizione inglese, servito con salsa al brandy.

In alternativa, o addirittura insieme per un finale forse un po’ impegnativo, vengono preparate anche la Mince pies. Le avrai conosciute in tanti film!

Sono le tipiche tortine di pasta frolla ripiene di frutta secca, i dolcetti preferiti da Babbo Natale. Infatti, lo sapevi che nella notte di Natale questi dolcetti vengono lasciati vicino al camino per permettere a Santa Claus di ristorarsi un po’? Proprio così, e sembra che le apprezzi davvero tanto!

La dolce cena di Natale in Spagna

In tutta la Penisola iberica i dolci sono i protagonisti sempre, ma in particolare a coronamento della cena di Natale. Le pasticcerie e i ristoranti di tutta la Spagna si danno da fare per sfornare i dolci più incredibili. In ogni sala da pranzo spagnola esiste un angolo dedicato alle dolcezze che fa sognare grandi e piccini!

Tra queste campeggia il Torrone, il vero protagonista delle giornate natalizie. Non un torrone qualunque, ma uno molto particolare, quello di Jijona, dalla consistenza morbida, che fa da controparte a quello, comunque gustosissimo, di Alicante che invece è più consistente.

dolci di natale spagna

Molto diffuso è anche il Marzapane, di mandorle e zucchero, presentato sotto forma di varie figure. Ci sono poi tanti altri dolci dell’Andalusia o di Toledo, delle Asturie e dei Paesi Baschi o della Murcia, fino al sontuoso Croccante dell’Aragona.

La degustazione di dolci termina il 6 gennaio, giorno della festa dei Re Magi, quando sulle tavole spagnole arriva il tipico Roscón de Reyes, assolutamente immancabile. Si tratta di un dolce a forma di ciambella decorato con frutta candita o caramellata. Lo puoi trovare in diverse varianti, ripieno di panna montata o crema, in ogni modo, irresistibile.

Oltre al gusto e alla consistenza, quello che lascia tutti sorpresi sono i colori di questo dolce che sono davvero una gioia per gli occhi, per il cuore…e per il palato!😋

La cucina danese a Natale profuma di vaniglia

In Danimarca, il pasto più importante delle feste natalizie è quello del 24 dicembre, la Cena della Vigilia. I danesi, si sa, sono molto bravi a creare la giusta atmosfera, quella che chiamano Huggie; per Natale, poi, riescono a dare il meglio di sé!

In questa occasione, tra calde coperte, pantofole rigorosamente home made di lana per gli ospiti, la tavola imbandita in modo esteticamente delizioso si arricchisce di tante prelibatezze. Arrosto di maiale con pancetta croccante e patate caramellate, Anatra farcita con mele e prugne, sono solo alcune delle delizie dal sapore tipicamente nordico della cucina danese.

Nel Giorno di Natale, invece, la tradizione sceglie le Smørrebrød, tipiche tartine con carne, salmone o verdure, crema di riso, glog, tutto accompagnato da un caldo vin brulé.

Ma anche qui il piatto che domina incontrastato la cena della viglia è un dolce, il Risalamande, il dessert natalizio tipicamente danese. Il dolce tradizionale preparato con crema, vaniglia, mandorle e pudding di riso. Il tutto amalgamato fino a trasformarlo in un tortino cremoso veramente delizioso. Completato con la guarnizione di amarene e frutti di bosco sciroppati, il gioco è fatto. Risultato? Irresistibile!

Lo sapevi che la tradizione vuole che, durante la preparazione di questo pudding, venga nascosta al suo interno una mandorla intera? Proprio così, chi la troverà avrà un anno di grande prosperità e fortuna!😀

Polpette in cucina per il Natale in Romania

Il piatto tradizionale sulla tavola di Natale in Romania è il Ciorba de perisoare.

Si tratta di una zuppa a base di polpette di carne molto saporite e speziate, servite in un brodo di verdure e pomodoro. Varie tipologie di pane e salse fanno da gustoso accompagnamento.

Raffinato il Natale in Polonia

Anche in Polonia la cena che domina per le festività natalizie è quella della Vigilia di Natale. Ma a Varsavia le cose si fanno serie perché la cena si compone di ben 12 portate! Be’ diciamo che questo accade per chi ci crede tanto…o per chi se lo può permettere!

Sì, 12 portate, cioè una per ogni apostolo, lasciando sempre un posto libero a tavola per l’ospite dell’ultimo momento. Il Bigos, una preparazione a base di crauti, con funghi e prugne; il Barszcz rosso con le orecchiette, la Kutia, l’Aringa, i Funghi impastati e gli Gnocchi di papavero, sono piatti molto elaborati che non possono mancare alla cena della Vigilia polacca.

E’ dolce, invece, il Pranzo di Natale che, secondo la tradizione, porta a tavola i Pierniki, tipici dolci al miele dalle forme più fantasiose.

Nella patria di Babbo Natale: il Natale nelle cucine della Finlandia

Be’ si sa che la Finlandia è il paese di Babbo Natale. E questa è la sua magia. Non c’è bisogno che i finlandesi si inventino chissà che, in cucina, per Natale. Ogni pietanza avrà già la magia della festa che porta gioia nei cuori.

Nella tavola di Natale finlandese i bambini sono gli ospiti indiscussi. Infatti, il piatto protagonista è un morbidissimo e profumato sformato, amatissimo dai più piccoli.

Si chiama Porkkanalaatiko e viene preparato a base di carote e spezie cotte in casseruola. Il risultato è quello di un delizioso piatto dal gusto avvolgente ed irresistibile.

Originali e raffinati i gusti della cena di Natale sull’isola di Malta

Sull’isola di Malta è l’Imbuljuta tal-Qastan a deliziare i commensali per le feste di Natale. Si tratta di una zuppa molto particolare a base di cacao, spezie e castagne. Servita calda viene gustata la notte di Natale, dopo la messa, o a Capodanno, dopo la mezzanotte.

I sapori, incontrandosi, creano un connubio davvero insolito per i nostri palati, ma molto attraente!

Caviale, vodka e molto di più per il Natale in Russia

In Russia, in qualche modo la vodka non può mancare…la tavola del Natale è arricchita dallo Zakuski, un antipasto a base di pesce o altre pietanze, finemente tagliato e condito con speciali e saporite salse o magari anche caviale per i più facoltosi!

Cosa c’entra la vodka? Be’ indovinate qual è il modo migliore per valorizzare questo piatto? Degustandolo con la vodka! 😉

Un Natale…regale a Londra

Si dice che la Regina Elisabetta sia molto amante del Natale. E chissà cosa hanno in mente quest’anno gli chef reali. A proposito, lo sapevi che uno di loro è italiano? Proprio così, si tratta di Enrico Derflinger, è nato a lecco ed è uno dei più grandi chef del mondo!

Per un Natale all’altezza della Regina, la tradizione inglese ha come protagonista il Christmas Pudding. Tutti conoscono lo storico budino, quello che abbiamo visto in tanti film, molto amato anche dalla Regina Elisabetta. La tradizione vuole che all’interno del delizioso dessert venga riposta una monetina che porterà prosperità e fortuna a chi la troverà.

Immancabile sulla tavola del Regno Unito, il Tacchino e l’Oca arrosto, finemente ripieni di nocciole tritate, carne di vitello, bacon e grasso di rognone, accompagnati da patate e mele, dolcetti, uva, strutto e succo di limone.

Chi ha avuto la fortuna di vedere il film “A Christmas Carol”, tratto dall’omonimo capolavoro di Dickens, sa di cosa parliamo!😋

Il Natale in Etiopia. Un tripudio di colori e sapori

Cambiano i continenti, cambiano le tradizioni, ma il Natale è sempre lì! Ci spostiamo in Africa, ad Addis Abeba dove il Natale si festeggia il 7 gennaio, con rito ortodosso.

Il piatto tipico della tradizione natalizia etiopica è senza dubbio il Doro Wat on Injera, che consiste in una pasta soffice, detta appunto Injera, servita con carne e le immancabili coloratissime spezie.

Un vero tripudio di colori, sapori e gusti tutti da assaporare.

Al termine del viaggio: Arca Grandi Impianti ti aspetta per gli ultimi consigli sulla tua cucina

Ecco compiuto il nostro viaggio alla scoperte delle cucine natalizie di alcuni paesi del mondo!

Hai un locale che si occupa di accoglienza e ristorazione? Che tu sia titolare di un ristorante, di una pasticceria, di una rosticceria, di una macelleria o di un forno, Arca Grandi Impianti è a disposizione per gli ultimi consigli dell’anno sulla cucina del tuo locale. 😉

Completa la tua cucina con le migliori attrezzature! Preparare delizie per un Pranzo di Natale perfetto, tradizionale o no, sarà più semplice con dei validi alleati.

forno magistar Zanussi

Vuoi cucinare il tradizionale arrosto di Natale? Fatti aiutare dal Forno Magistar di Zanussi. Scegli la funzione che saprà dare al tuo arrosto il vero sapore di Natale! 😉

🎄L’intero team di Arca Grandi Impianti ti augura un Natale in grande serenità e…gusto!🎄

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Luci d’inverno

Luci d’inverno. Una tazza di cioccolata fumante, i caldi maglioni ritrovati, sta arrivando l’inverno! La luce della natura indugia all’orizzonte, ma non resiste, mentre quella dei lampioni si fa più bella che mai. Inverno: tempo del sollievo, del riposo e di una bella chiacchierata accanto al fuoco. Si avvicina come ogni anno il tempo della casa.

Luci d’inverno: il tempo della casa

Luci d’inverno” non è solo il titolo di un film di Ingmar Bergman che, in quanto nordico e per la precisione svedese, di luci se ne intende. E’ anche un mood, un modo di essere e di vivere la natura, la casa, se stessi in un ritrovato e confortante ritorno all’intimità.

Che sia in casa, in città – magari in un bel caffè – o in natura, l’intimità che dona l’inverno è irresistibile. Lo sanno ancora meglio coloro che vivono nel nord d’Europa dove l’inverno fa sul serio. In quelle latitudini, dove il sole si fa sempre più fioco e fugace con il trascorrere del giorno, conoscono davvero l’importanza della luce. Generazioni di popolazioni si sono ingegnate per trovare il modo migliore di illuminare, vestendo case, uffici e locali, di luci avvolgenti ma sempre efficaci.

Sta arrivando l’inverno che porterà con sé giornate più brevi con un numero limitato di ore di luce. Già in questi giorni ancora autunnali, la luce del pomeriggio diventa presto più delicata, rosata, ambrata fino al sopraggiungere del buio. E’ necessario, dunque, accendere le lampade dei nostri caffè, dei nostri ristoranti e delle nostre cucine di casa per sopperire al calo di illuminazione naturale.

Cura corpo e mente con la luce!

Soprattutto nei paesi del nord hanno capito prima di noi popoli mediterranei, che nei mesi freddi il nostro il nostro stato d’animo risente della mancanza di luce. Diventiamo più pigri, abbiamo meno voglia di uscire, e talvolta il nostro umore si fa più cupo.

Ma lo sapevi che la medicina tradizionale ha riconosciuto in questo disagio, proprio un disturbo affettivo stagionale? Ebbene sì, si chiama Sad, da Seasonal affective disorder. Si tratta di una forma di depressione che si acuisce, o in alcuni casi emerge, proprio in inverno quando la luce naturale si attenua. Le giornate si accorciano, le ore di luce diminuiscono ed ecco che qualcuno si sente più triste, stanco, assonnato. Vengono di frequente riferiti anche cali di energia e di libido, difficoltà di concentrazione e un maggior appetito. Nei casi più severi si può arrivare anche ai sintomi della depressione. Un vero e proprio disturbo dell’umore che, di solito, scompare con l’arrivo dell’estate.

Gli studiosi hanno scoperto che questo dipende da diversi fattori, ma due sono determinanti: calo della vitamina D e scarsa produzione di serotonina nel cervello.

In che modo si possono evitare i sintomi della Sad? Grazie alla scienza, il rimedio esiste! Si tratta sempre di fenomeni complessi, tuttavia questo spiacevole disturbo si può combattere anche stimolando la produzione di serotonina nel cervello, concedendo al nostro corpo le adeguate ore di luce anche in inverno.

Sad

Come? Con la light therapy, molto diffusa nei paesi nordici, considerata un mezzo efficace per combattere la depressione di stagione. Molti di questi dispostivi sono smart e possono essere usati via smartphone tramite app, quindi molto comodi e sempre accessibili. Possono davvero offrire un grande sollievo proprio nelle giornate invernali.

Luci d’inverno: gli effetti benefici della luce

Tutti ormai abbiamo imparato che la luce del sole ha effetti benefici sul nostro corpo.

E’ fondamentale quando progetti o scegli una cucina professionale o domestica, valutare prima di tutto il tipo di luce di cui avrai bisogno. Soprattutto in casa, è molto importante trovare il modo di sfruttare al massimo le finestre e la luce naturale. Nella cucina del tuo ristorante, poi, l’adeguata efficienza della luce farà la differenza. 😉

L’inverno, quando arriva, riempie la casa di luci naturali che indubbiamente creano suggestione. All’illuminazione artificiale spetterà il compito di completare l’opera della natura.

In casa, che siano lampade da terra, da tavola oppure applique, l’aspetto importante è riuscire ad illuminare nel modo più efficace possibile, sia per la mente che per il corpo.

Un’illuminazione efficace, infatti, non è solo quella in grado di donare “atmosfera” e senso di calore, ma è anche e soprattutto quella che rende ogni ambiente più accogliente e rilassante.

Se poi si tratta della cucina, questo aspetto diventa ancora più importante perché nulla può essere lasciato al caso quando si tratta di preparazione dei cibi e di igiene.

A questo riguardo, ancora una volta, gli interior design si sono distinti sia da un punto di vista estetico che pratico. Lampade dalla luce calda e soffusa per vreare la giusta atmosfera convivono con faretti collocati nelle posizioni strategiche.

Sono veramente tante le soluzioni per rendere la luce della tua cucina o del tuo locale calda ma anche efficace!😉

La tua cucina il tuo locale e la giusta illuminazione

Sarà tuo compito pensare ad un’illuminazione adatta alle attività quotidiane che si svolgono nella tua cucina o esteticamente gradevole se si tratta del tuo caffè o del tuo pub . Luce e design sono essenziali e vanno studiati e progettati in base all’ambiente esterno e interno del locale. I diversi punti luce andranno posizionati nelle zone strategiche degli ambienti che vuoi illuminare.

Per progettare tutto questo, non sarai solo. Ti accompagneranno, i professionisti della luce, insieme ai consigli di Arca Grandi Impianti!

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Senza dubbio in cucina è necessaria un’illuminazione decisa, per niente tenue per garantire che le funzioni e le attività che vi si svolgono quotidianamente avvengano in modo rigoroso.

In particolare, può rendersi necessario illuminare alcuni punti più degli altri: ad esempio, in cucina, è la zona dei fornelli o il tavolo da lavoro che richiedono un’illuminazione impeccabile.

Luci specifiche per le nostre attività quotidiane ma anche belle da vedere. In questo caso il design è essenziale e va studiato in base all’ambiente e andranno posizionate in alcuni punti strategici della casa e delle singole stanze.

Sempre parlando di luce artificiale, puoi prendere in considerazione di installare dei dimmer che regolano in maniera elettronica l’intensità della luce da impostare nel tuo locale.

Dimmer e lampadine di ultima generazione studiate per avvicinarsi alle intensità di luce naturali e quindi variabili, potranno davvero far vivere il tuo locale come un’esperienza non solo visiva, ma sensoriale a 360 gradi. Sì, perché molti dispositivi di ultima generazione, uniscono all’illuminazione, la musica e addirittura le fragranze più adatte per un coinvolgimento totale.

Con la giusta luce, unita ad un buon livello di tecnologia, potrai davvero far vivere ai tuoi clienti l’esperienza di un tramonto o di un’alba o, ancora, l’esperienza meravigliosa dell’imbrunire. Il tutto nel tua sala da te o nel tuo caffè, tra profumi e suoni molto suggestivi.

Proprio così? Lo sapevi, infatti, che esistono lampade che sono state progettate per emanare una luce molto simile a quella naturale? Una luce che, ad esempio, può emulare quella del Sole all’alba e al tramonto. Davvero un’esperienza da provare quotidianamente tra le mura del tuo locale!

Si possono raggiungere atmosfere molto suggestive anche con le candele, rigorosamente naturali. Potrai creare diversi angoli a lume di candela. In questo caso potrai essere tu il creativo, senza bisogno di alcun interior designer o elettricista. 😄

Dai spazio alla tua creatività accostando candele di diverse dimensioni e colori, e i tuoi ambienti si illumineranno di una luce in grado di accarezzare l’anima e il corpo.

E quando le candele non bastano, Arca Grandi Impianti sa cosa consigliarti per illuminare il tuo inverno con la luce più adatta! 😉

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Il trattamento dei tessuti

Il trattamento dei tessuti ha raggiunto sviluppi notevoli per risultati sempre più impeccabili.


tessuti asciutti e profumati

Il trattamento dei tessuti. L’innovazione ad alto livello

Il trattamento dei tessuti, grazie a lavatrici professionali di altissimo livello, ha raggiunto risultati davvero inimmaginabili fino a qualche anno fa.

La ricerca tecnologica è stata portata avanti con l’obiettivo di rendere sempre più facile ed efficace il lavoro quotidiano per la cura della biancheria.

Proprio per questo, Arca Grandi Impianti con Zanussi, ti propone soluzioni sempre più innovative e con una forte attenzione all’aspetto pratico.

D’altra parte la tradizionale vocazione all’innovazione, si riflette nella qualità che da sempre il marchio Zanussi assicura ai suoi clienti.

Il trattamento dei tessuti: la cura ottimale per i capi della tua lavanderia

Da quelli tecnici più sintetici, a quelli naturali, qualunque capo ha sempre un elevato significato in sé e per ciò che rappresenta a livello emotivo. Se poi si tratta dei capi dei clienti della tua casa di cura o del tuo hotel la questione dell’igienizzazione diventa ancora più delicata.

Per questo motivo il trattamento, appunto, “delicato” dei tessuti ha sempre un valore molto alto per Arca Grandi Impianti.

indumenti personali

La sfida che le lavatrici Zanussi hanno vinto è quella di mantenere invariata la qualità dei tessuti. Per questo privilegiamo tecnologie che trattino la biancheria con cura e delicatezza.

Il trattamento dei tessuti. E la sostenibilità?

Il trend di Arca Grandi Impianti è quello di offrire soluzioni complete e sempre su misura per prestazioni di alto livello e per ottenere la massima cura dei capi. E questo lo diamo quasi per scontato. 😊

Ma tutto ciò quanto mi costa? Molto poco anche in termini di impatto ambientale. Perché programmi sempre più innovativi consentono il massimo della sostenibilità, efficienza, diminuzione del consumo di acqua ed energia. Non solo, grazie ad innovativi dispositivi, le lavatrici di Zanussi permettono di ridurre, dosandolo al meglio, il detergente utilizzato.

Efficienza ed economicità anche per l’essiccatore a pompa di calore che consente un consumo decisamente inferiore rispetto alle precedenti tecnologie.

Il trattamento dei tessuti: soluzioni per risparmiare tempo e denaro

Grazie ai sistemi di trattamento tessuti di Arca Grandi Impianti, è possibile controllare e tracciare l’intero processo di gestione dei propri tessuti: tovaglie, grembiuli, divise, camici. Un risparmio di tempo e denaro irrinunciabile.

lavanderia

I nostri impianti offrono soluzioni di trattamento tessuti, robuste, sostenibili, con particolare attenzione al parere quotidiano dei nostri clienti che, sul campo, ci permettono di migliorarne funzionalità, produttività ed ergonomia.

Soluzioni appositamente progettate per mantenere il servizio lavanderia interno ed aiutare a riprendere pieno controllo su qualità ed igiene.

Riduzione dei consumi d’acqua, energia e detersivo, grazie ad una tecnologia intelligente, sono le caratteristiche che rendono la filiera del trattamento dei tessuti, uno dei nostri punti di forza.

Non solo lavaggio ma, naturalmente, asciugatura e stiratura. Una serie di prodotti “intelligenti” che permetteranno di presidiare completamente l’intero ciclo di trattamento dei tessuti, fino all’igienizzazione completa.

  • Cicli di lavaggio più rapidi
  • Cicli di asciugatura più rapidi ed economici, grazie ad una minor ritenzione d’acqua
  • Migliori prestazioni di stiratura sul mercato
  • Un’ampia gamma di soluzioni per la stiratura, linee complete di finissaggio con apparecchiature per l’introduzione e la piegatura
  • Un supporto tecnico di livello elevato con tecnici esperti e disponibili ovunque

Arca Grandi Impianti: quando la tecnologia è al servizio dell’efficienza e del risparmio! 😀

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La lavastoviglie: l’evoluzione della tua cucina

La lavastoviglie: l’evoluzione degli impianti in cucina, da quella professionale a quella domestica, viene supportata anche dal lavaggio delle stoviglie.

Lavastoviglie: l’importanza dell’igienizzazione delle stoviglie nella cucina di casa o del ristorante

L’igiene in generale è una questione fondamentale. Lo è ancora di più dopo l’ultima emergenza sanitaria, e ancora più urgente se si parla di stoviglie.

Piatti, tegami, posate e bicchieri sono quelli che vengono a contatto, custodiscono i nostri alimenti e quelli che offriamo ai nostri ospiti e clienti. Ogni contaminazione con germi o batteri sopravvissuti ad un lavaggio affrettato, possono essere foriere di conseguenze spiacevoli, spesso pericolose per la salute.

Efficienza e risparmio energetico sono due aspetti fondamentali nella scelta della lavapiatti in un locale.

Lavastoviglie: le proposte Zanussi

L’evoluzione della ristorazione professionale viene supportata anche dal lavaggio stoviglie. Zanussi Professional propone una gamma completa con materiali di prima qualità, per dare prestazioni elevate e affidabilità anche nella lunga durata.

Le apparecchiature sono sicure e facili da utilizzare. Sono inoltre garantiti alti livelli di igienerisparmio energetico e acqua.

Ma vediamo gli aspetti principali delle lavastoviglie Zanussi:

  • GAMMA COMPLETA: zanussi Professional propone una gamma completa, dai sistemi più essenziali a quelli più complessi: di semplice utilizzo e di prestazioni superiori.
  • PERFORMANCE: la lavastoviglie Zanussi Professional sarà sempre in grado di darvi molto di più di quanto vi aspettavate: sotto il profilo della qualità, delle prestazioni e dell’efficienza igienica.
  • IGIENE: scegliere Zanussi Professional assicura le migliori prestazioni di lavaggio per dare ai clienti il massimo dell’igiene.
  • RISPARMIO: ricerca, innovazione, cambiamento. Con un unico obiettivo: risparmiare per sé e per l’ambiente.

Molti sono i vantaggi delle lavastoviglie Zanussi. Infatti, forte della decennale esperienza, propone una gamma completa, dai sistemi più essenziali a quelli più complessi: di semplice utilizzo e di prestazioni superiori.

La gamma prevede modelli modulari o compatti per risolvere ogni problema di spazio e di prestazioni.

I modelli sono dotati di un processo di autodiagnosi per tenere sotto controllo ogni fase del lavaggio: un aiuto incomparabile per chi lavora intensamente e con grandi carichi.

Lavastoviglie: una scelta consapevole tra tante soluzioni

Pulizia impeccabile e facilità di utilizzo. Queste le parole d’ordine per la vasta gamma di lavastoviglie che Arca Grandi Impianti è in grado proporre.

LAVASTOVIGLIE A CAPOTTINA: la nuova gamma di lavastoviglie a capottina è generosa nelle prestazioni, ma molto contenuta nei costi di gestione. Le innovazioni apportate hanno lo scopo di rendere il lavoro in cucina più fluido, semplice, veloce.

LAVASTOVIGLIE A CARICA FRONTALE: le lavastoviglie a carica frontale includono i modelli di lavautensili, multiuso per piatti, bicchieri, tazzine, e molto altro. La soluzione ideale per locali di piccole e medie dimensioni come bar, pub e caffetterie.

LAVAPENTOLE / LAVAOGGETTI: le lavaoggetti sono disponibili sia nella versione elettrica che a vapore. Facili da caricare, i loro pregi sono la velocità, la flessibilità e la grande qualità del lavaggio.

LAVASTOVIGLIE A CESTO TRASCINATO: Zanussi Professional propone una gamma completa, dai sistemi più essenziali a quelli più complessi; di semplice utilizzo e per prestazioni superiori.

Arca Grandi Impianti propone una gamma completa con materiali di prima qualità, per dare prestazioni elevate e affidabilità anche nella lunga durata. Le apparecchiature sono sicure e facili da utilizzare. Inoltre, sono garantiti alti livelli di igiene, risparmio energetico e acqua.

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Agriturismo La Chiusola: tutto il gusto della cucina rustica

A due passi dai sentieri più belli dell’Emilia Romagna, l’Agriturismo La Chiusola regala il sapore intenso della migliore cucina tradizionale.

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L’Agriturismo La Chiusola, si trova a 18 km dalla città di Bologna, sulle colline argillose che nell’era pliocenica hanno dato origine ai calanchi. Un paesaggio tipico di queste zone, con i suoi colori che dal verde sfumano verso il grigio fino al bianco del gesso del vicino “Parco dei Gessi”.

Sempre a pochi chilometri, si distende  il Passo della Badessa con il suo duplice panorama. Verso ovest, si individuano i profili del Corno alle Scale e del Cimone. A est la città e la grande pianura un tempo ricoperta dal mare. Un luogo ricco di storia, di gioielli geologici e gastronomici…tutti da esplorare.

L’Agriturismo La Chiusola ha messo a coltura 40 ettari degli 87 compresi nel suo territorio. I 47 ettari rimanenti, in parte sono stati impiantati a bosco, in parte a pascolo di bovini, suini, ovini e, nella corte, animali da cortile.

Dell’azienda agrituristica fanno parte anche, un grande orto di 5000 mq, racchiuso tra ciliegi, albicocchi, susini e peschi.

Ecco le ragioni per cui al Ristorante dell’Agriturismo La Chiusola i sapori sono quelli di una volta, di una tradizione che viene sapientemente ricreata ogni giorno in cucina.

Per l’Agriturismo La Chiusola, Arca Grandi Impianti ha realizzato una cucina completa di tutto ciò che permette di cucinare come una volta, rispettando tempi e spazi delle ricette tradizionali. Lunghe lievitazioni, cotture lente, sfoglie stese e tirate a mano come un tempo: mani che sapientemente creano gioielli di pasta fresca.

Tigelle e crescentine sì, ma non le solite…Straordinarie quelle all’ortica che, insieme a tutto il resto, sa renderle perfettamente equilibrate per gusto e fragranza. Segreti di un cuoco esperto e di una cucina studiata nei minimi particolari dai progettisti di Arca Grandi Impianti, per questo tipo di gastronomia tradizionale ma ricca di sorprese sempre nuove.

Impianti, disposizione ed elettrodomestici, dunque, studiati per cucinare al meglio piatti della tradizione ma anche piatti nuovi dai sapori raffinati. Per alcuni elettrodomestici la scelta è caduta su prodotti di alta qualità firmata Zanussi. Il forno, per fare solo un esempio, programmabile, elettrico, con vapore diretto e con sistema automatico di pulizia. Quando tradizione e innovazione vanno di pari passo, la differenza si gusta!

Il risultato? Cotture che valorizzano ed esaltano il sapore di carni e verdure tutti prodotte nei poderi dell’Azienda, certificati biologici e rigorosamente rispettosi della stagionalità.

Non solo, la cucina è predisposta anche per preparare colazioni sia dolci che salate, vere e proprie prelibatezze fin dalle prime ore dal risveglio!

Arca Grandi Impianti è stata orgogliosa di aver contribuito a valorizzare i doni di una natura generosa, e a rendere ogni piatto un’esperienza di gusto raffinata nel rispetto della tradizione.

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Ristorazione e green pass


Ristorazione e green pass: dal 6 agosto è stato introdotto l’obbligo del green pass per accedere anche a ristoranti e bar al chiuso. Facciamo chiarezza.

Ristorazione e green pass: un’estate un po’complicata

L’estate è trascorsa e chi si occupa di ristorazione ha avuto il suo da fare per cercare di comprendere le nuove prescrizioni introdotte dal Consiglio dei Ministri per il controllo del contagio da Covid-Sars19.

Qualcuno si è accostato con entusiasmo ai nuovi provvedimenti, pur di poter tenere aperto l’esercizio di ristorazione, qualcun altro lo ha fatto con qualche perplessità.

Ormai sappiamo, infatti, che dal 6 agosto è stato introdotto l’obbligo del green pass. Questa “patente verde” viene rilasciata a tutti coloro che hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino, a chi è guarito dal Covid o a chi ha effettuato un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Il green pass è obbligatorio per tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni.

Solo con questi requisiti si potrà entrare nei ristoranti e nei bar al chiuso. Lo stesso vale per l’accesso a spettacoli, eventi sportivi, musei e mostre, piscine e palestre al chiuso, sagre e fiere, centri culturali al chiuso, sale gioco e concorsi pubblici.

Ristorazione e green pass: tra dubbi e perplessità

Il provvedimento ha suscitato immediatamente diversi dubbi e incertezze. I gestori o i titolari dei locali hanno cercato di accertare un aspetto che non è stato chiaro da subito, e cioè: chi dovrà verificare il rispetto delle prescrizioni? Naturalmente loro stessi…

Questa notizia ha fatto scaturire una comprensibile insofferenza da parte dei gestori per la difficoltà pratica, oltre che formale e giuridica, di effettuare questo tipo di controllo. Per non parlare di tutta la problematica legata alla privacy.

Ed, in effetti, dopo il solito provvedimento forse un po’ impulsivo, per non dire superficiale, da parte del governo, si sono susseguite una serie di precisazioni e chiarimenti in corso d’opera per cercare di “aggiustare” la situazione.

Tra l’altro, il decreto stabilisce che, in caso di violazione, la sanzione pecuniaria andrebbe da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Nel caso, poi, la violazione venga reiterata per tre volte in tre giorni diversi, può essere imposta la chiusura dell’esercizio da uno a 10 giorni.

Insomma la posta in gioco è, ancora una volta, molto alta per gli esercenti che hanno sopportato già molto negli ormai due anni trascorsi.

Ristorazione e green pass: cosa riserverà l’autunno

Dunque, mentre viene prorogato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021, il Governo sostiene di aver fatto ricorso al certificato verde per evitare la chiusura delle attività, data la risalita della curva epidemiologica durante l’estate.

Ora, alle porte dell’autunno ci si augura che, dopo una campagna vaccinale di successo (dicono), la situazione possa volgere al meglio.

Lo speriamo tutti, tuttavia nel frattempo, è necessario trovare strategie valide e indolori sia per i gestori che per i consumatori. Infatti, tutto ciò che abbiamo descritto si è verificato durante l’estate: gustare la propria consumazione all’aperto è stato per ora un piacere per tutti, in possesso del documento o meno,…a meno che non si trattasse del pranzo con 40° all’esterno…

Con l’arrivo dell’autunno, per non parlare dell’inverno, molti locali si sono attrezzati già dallo scorso anno, installando verande aperte su tre lati o funghi per riscaldare. Chiunque gestisca un locale di ristorazione ha cercato di ritagliarsi qualunque spazio disponibile all’aperto. Abbiamo visto spuntare tavolini, magari piccolissimi e sedie in qualsiasi angolo, anche minuscolo. Tuttavia, c’è anche chi questo spazio non può ritagliarselo. In questo caso, l’esercente vedrà certamente diminuita l’affluenza, tenendo conto che, anche se costituirà un gruppo minoritario, qualcuno tra i clienti non sarà in possesso di Green pass.

funghi riscaldanti

Tornati dalle vacanze estive, nessuno di noi ha voglia di cucinare…diciamocelo. Dunque usufruire delle prelibatezze del nostro ristoratore di quartiere o di un buon pub nel centro della nostra città, è ancora tra i desideri di molti.

Approfittiamo della buona stagione, sia che siamo in possesso o meno del Green pass, per gioire degli ultimi tepori all’aperto. Poi chi è munito di Green pass potrà continuare al chiuso oppure, come nel caso di chi non ne è provvisto, potrà consumare il proprio pasto in una zona esterna riscaldata.

Ristorazione e green pass: trasforma il problema in opportunità

Certificati o meno, al chiuso o all’aperto, non dimentichiamo i vantaggi dell’asporto che in questi mesi si è davvero specializzato e perfezionato.

Così come è accaduto per tutti gli esercizi di rosticceria, panetteria, macelleria che hanno affinato in modo crescente la possibilità di offrire anche piatti pronti sempre più gustosi e adatti ad essere consumati a casa o al lavoro senza rinunciare a gusto e fragranza. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie a tecnologie sempre più avanzate in termini di packaging.

I panettieri, già specializzati nella preparazione di deliziosi prodotti da forno sempre più sfiziosi, hanno dato il loro apporto per poter offrire ai loro clienti anche piatti pronti da asporto.

Delle macellerie (così come delle panetterie) abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo. E che dire delle rosticcerie? Be’ ci siamo accorti tutti che in questi mesi sono cresciute le “rosticcerie di quartiere” proprio per sopperire alla difficoltà di poter accedere ai ristoranti.

La qualità dei cibi pronti è cresciuta moltissimo, così come la specializzazione gastronomica. Queste rosticcerie di quartiere, sono nate e cresciute a stretto contatto con i clienti della zona per approntare piatti intimi e familiari adatti anche per un consumo quotidiano. Ma, comunque, anche piatti più elaborati e raffinati per i giorni di festa o per un evento speciale.

Per gli appassionati o per chi ama sperimentare, le rosticcerie si sono specializzate anche nella preparazione di pietanze etniche molto creative. Inoltre, molti esercizi di questo tipo hanno imparato più che mai a strizzare l’occhio al biologico, allo stile vegetariano, comunque alla sostenibilità ambientale anche nel packaging.

cannelloni

In molte città esistono già ora rosticcerie che riassumo queste tendenze: menù che variano quotidianamente e che sono in grado di offrire un piano alimentare differente ogni giorno con, magari, un’attenzione alla tradizione. Solo per fare un esempio: pesce al venerdì, lasagne alla domenica, lasciando sempre il posto per una giornata vegetariana e per una etnica.

L’asporto: una valida opportunità per la pausa pranzo in ufficio

Tutto questo potrebbe essere, e in molti casi lo è già diventato, una soluzione valida per tutti coloro che non possono usufruire della mensa perché non in possesso del Green pass.

greenn pass e mensa

Ritirare il proprio pranzo scegliendo tra prelibatezze gourmet, potrebbe essere un bel modo di trascorrere la pausa dal lavoro a metà giornata. In questo caso, potrebbe rappresentare anche una buona opportunità, scegliere tra piatti più semplici e adatti ad un consumo quotidiano.

Molti ristoranti e rosticcerie si stanno già organizzando per offrire piatti da asporto a tutti i lavoratori che lo desiderano. Pe questo preferiscono cucinare pietanze leggere, non toppo saporite, evitando di abbondare con spezie, aglio e cipolla per non appesantire il rientro in ufficio. 😊

cibi pronti in rosticceria

Insomma, nessuno nella ristorazione è stato inattivo nemmeno durante i momenti di maggior difficoltà e incertezza. In questo momento storico che rimane molto complicato per tutti, e per il settore della ristorazione in particolare, paradossalmente non ci sono mai state tante soluzioni per garantire a tutti i clienti buon cibo, buon vino/birra, da consumarsi dentro al locale, fuori o da portarsi a casa e, sempre, in totale sicurezza.

Come organizzare la cucina del tuo locale per risultati sempre più performanti

Forni sempre più performanti in grado di dialogare tra loro e con gli altri impianti. Sofisticati impianti che ti permetteranno di cucinare velocemente dei veri piatti gourmet, senza rinunciare alle qualità organolettiche e nutrizionali degli alimenti. Questo, e molto di più, è ciò che puoi trovare in Arca Grandi Impianti

Inoltre, i nuovi sistemi per il sottovuoto, permettono di conservare il cibo perfettamente. Gli alimenti manterranno intatti sughi, sapori e consistenza…per la gioia dei palati più esigenti!

Considerato che abbiamo parlato anche di esercizi con piccoli spazi, sarà interessante considerare elettrodomestici dalle dimensioni ridotte, ma estremamente performanti.

Con il Forno Magistar Combi e la Macchina Sottovuoto e Tagliaverdura (ideale anche per i negozi di ortofrutta), potrai preparare le tue pietanze declinandole secondo le più svariate esigenze.

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Scoprirai in loro dei compagni di lavoro perfetti per preparazioni veloci e cotture rispettose di ogni alimento. Inoltre, aspetto fondamentale, ti permetteranno di risparmiare sui costi, azzerare scarti e cali di peso. Insomma, tutto il necessario per garantire ai tuoi clienti la massima sicurezza alimentare.

Arca Grandi Impianti lo sa che la tua cucina, dotata di questi partner, saprà dare il meglio!

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Design del colore e della luce

La luce dei tuoi ambienti è troppo importante per occupartene con superficialità. Esiste il design del colore e della luce per colorare e illuminare i tuoi ambienti. Un vero e proprio strumento di “ecosostenibilità di massa”. Analizziamo insieme questo universo affascinante.

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Design del colore e della luce: dalla natura, l’ispirazione

Per raggiungere un rapporto più sano ed equilibrato con l’ambiente circostante, va ripensato completamente il metodo di progettazione degli interni, partendo proprio dal paesaggio. Così è sempre stato durante la storia e questa è l’unica costante nell’ambito della progettazione, nonostante il passare dei secoli.

Già Goethe scriveva che l’osservazione della natura ha sempre fornito gli “archetipi del colore”. Infatti, osservando il paesaggio e usando i suoi colori negli ambienti chiusi, è possibile creare un dialogo tra interni ed esterni. Un dialogo che crea “armonia di luogo”, secondo la definizione di Francesca Valan. Industrial designer, specializzata nella progettazione dei colori, ci svela segreti preziosi per chiunque si occupi di design delle luci e del colore.

Design del colore e della luce: la regola del sette

Consociamo meglio la teoria di questa interessantissima designer. La sua regola preferita è quella del 7, sì i 7 colori. Ma in cosa consiste questa regola infallibile? Francesca Valan, all’interno di uno spazio, cerca sempre di “aggiungere” il meno possibile. L’attenzione dell’interior designer deve concentrarsi sui materiali, sulle texture e sui colori. E proprio riguardo ai colori, la Valan sostiene che devono essere pensati in relazione ai toni pre-esistenti, quelli della natura in particolare e di tutto l’ambiente che ci circonda.

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Insieme ai colori, ai materiali e alle texture, ci sono le luci, i profumi e i suoni che, nonostante la loro natura immaterica, sono fondamentali per riempire l’ambiente. Precisa, ancora, la nostra industrial designer, che il numero massimo di elementi cromatici da utilizzare è sette. Esagerare in questo senso, significa rischiare di “saturare lo spazio e di non averne più per le persone”, afferma Francesca Valan.

Design del colore e della luce: sostenibilità dei colori

Sempre lei, definisce, dunque, “sostenibili” quei colori che si armonizzano con il paesaggio. Ma per parlare di “sostenibilità” bisogna aver ben presente la “vita visiva” di un prodotto. Ti è mai capitato di scegliere un colore molto acceso, spinto dalle contingenze del momento, magari una circostanza particolare? Per poi accorgerti che, quando questa situazione passa, cominci a “subire” il colore piuttosto che “viverlo”. Ecco che allora il tostapane rosa potrebbe stancare più in fretta di uno più neutro.?

La scelta del colore non dovrebbe essere sull’onda di un momento emotivo contingente. Una scelta sostenibile preferisce tonalità neutre per gli spazi in cui si trascorre la maggior parte del proprio tempo e per le superfici più ampie. Al contrario, più piccolo è l’ambiente, più il colore può essere saturo. Se, invece, il bisogno di colore è legato ad un’esigenza contingente, allora meglio aspettare e puntare su fiori, piante e giochi di luce.

A proposito di giochi di luce, ci piace riflettere sulle parole di Gio Ponti, il maestro dell’architettura, il quale sosteneva che “il soffitto è il coperchio della stanza: è il suo cielo…nella nebbia e nel nevicare, che cancellano il cielo, che aprono le distanze, l’uomo vive a disagio perché non sente limiti attorno a sé, non sente le pareti della natura, perde il soffitto del cielo. Si sente perdere. Sia sempre nelle stanze, da pavimento a soffitto, una direzione d’intensità di colore dal chiaro allo scuro e viceversa”.

“Il soffitto è il coperchio della stanza: è il suo cielo…nella nebbia e nel nevicare, che cancellano il cielo, che aprono le distanze, l’uomo vive a disagio perché non sente limiti attorno a sé, non sente le pareti della natura, perde il soffitto del cielo”.

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D’altra parte questa è una regola della natura. In natura, di giorno, il cielo è più chiaro della terra e di notte più scuro; allo stesso modo il soffitto deve essere più chiaro del pavimento nella zona giorno, più scuro nella zona notte. Rifletti su questo la prossima volta che ti occuperai del colore e dell’illuminazione della tua casa!?

Design del colore e della luce: oltre il paesaggio, la luce

Oltre il paesaggio e l’ambiente circostante c’è forse uno degli elementi d’arredo più importante in grado di influenzare tutto il resto: la luce. Tra luce, colore e texture dei materiali di cui sono composte le superfici, esiste una fondamentale interconnessione.

Perché? Perché senza luce non potresti vedere i colori. Ti sarai certamente accorto che, entrando in un ambiente, lo stesso colore rimanda tonalità differenti. Anche le texture mutano il loro messaggio visivo a seconda di come cade su di loro la luce.

Quindi, prima di scegliere i colori della tua cucina o del tuo locale, rifletti e osserva attentamente con quale intensità entra la luce dalle finestre per poi stabilire quanto le superfici assorbano di quella luce e, quindi, la loro capacità di restituire frequenze luminose.

Si tratta di un’analisi tutt’altro che semplice, infatti viene gestita da esperti ingegneri del design, che affidano il lavoro pratico a imprese di elettricisti altamente specializzati in grado di sviluppare il progetto in modo competente e in sinergia con gli altri esperti dell’interior design.

Se si vuole ottenere una percezione precisa del colore, infatti, è necessario scegliere le lampadine con cura. Spesso ci capita di scegliere le prime lampadine che troviamo: un occhio al consumo energetico, uno all’intensità e via, acquistata.

Design del colore e della luce: il ruolo emozionale delle luci

In realtà, la scelta delle lampadine non viene mai sottovalutato dagli esperti. A questo riguardo ci viene in aiuto Elisa Forlini, rinomato architetto delle luci. Dopo aver contribuito ad illuminare nientemeno che la Basilica di Assisi e la Cappella Sistina, si è trasferita a New York presso l’Observatoire International.

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Un passaggio importante. Dalle luci bianche, discrete ed eleganti per valorizzare l’italico patrimonio storico, è approdata ad un ruolo completamente diverso delle luci: quello emozionale. Tutte le notti, e più che mai durante le cerimonie, i grattacieli della Grande Mela si colorano di luci sempre diverse grazie alle cromie luminose progettate da Elisa Forlini.

A questo servono i lighting designer, a utilizzare la luce per creare e infondere “benessere visivo”. Cioè? Ad esempio per valorizzare un’ architettura antica, esaltando la texture dei materiali e lo spazio. E a questo proposito, lo sapevi che Luigi XIV re di Francia nel XVII secolo ha emesso il primo “piano di luce urbano” della storia? Per motivi di sicurezza, infatti, il sovrano ha ordinato di intensificare l’illuminazione di Parigi per scongiurare “furti, morti e incidenti”.

Quattro secoli dopo, si è pensato ad una nuova illuminazione per la Cappella Sistina. Gli antichi affreschi non erano più chiaramente leggibili ed era necessario far risaltare i colori ed eliminare ombre e riflessi. Per questo delicato intervento vennero scelti specifici Led che illuminassero in modo discreto e omogeneo senza snaturare le opere d’arte. Nello stesso tempo per non alterare l’esperienza, era necessario che il tipo di illuminazione scelto sortisse un impatto visivo minimo.

La sostenibilità visiva passa anche per il valore culturale di un ambiente

Non è difficile comprendere che la sostenibilità visiva passa anche per il valore culturale di un ambiente. Significa riuscire a non privilegiare alcun elemento artistico assicurando al visitatore una visione chiara in uno spazio non alterato. Tutto questo evitando di suggerire interpretazioni personali attraverso scelte di illuminazioni arbitrarie.”

La sostenibilità visiva passa anche per il valore culturale di un ambiente

Naturalmente parliamo di Led estremamente performanti e ad alta efficienza energetica. Oltre a tutto ciò, i Led non contengono sostanze nocive, sviluppano pochissimo calore, non producono emissioni di raggi ultravioletti né radiazioni infrarosse. Proprio così: illuminare in modo sostenibile senza rinunciare allo charme è sempre più possibile!

Modula la luce come e quando vuoi!

Da non dimenticare i nuovi sistemi di controllo che permettono di dosare la luce secondo i tuoi desideri. Consentono di scegliere tra le diverse variazioni di bianco e il colore che preferisci, semplicemente con un clic direttamente dallo smartphone.

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L’aspetto più innovativo di questo nuovo sistema di progettare l’illuminazione, l’Human centric lighting, è quello di gestire non solo gli effetti visivi, ma anche quelli biologici e ed emozionali. Durante la giornata, infatti, è importante poter variare l’illuminazione artificiale in modo da ricreare alternanze simili a quelle della luce naturale.

E’ possibile variare dalla luce bianca e calda del mattino a quella più chiara e nitida del mezzogiorno, fino alle tinte calde e dorate del tramonto.

I nuovi designer della luce hanno colto il ruolo fondamentale della luce nel rapporto tra umanità e natura. Al centro della loro ricerca c’è proprio il rapporto tra queste due entità che devono continuare a vivere in armonia in un legame che non deve scindersi mai.

Frutto di questi studi è l’illuminazione che, avvicinandosi sempre di più a quelle naturali, aumenta il benessere dell’uomo che si sente più in armonia con la natura. Ma anche quest’ultima va tutelata attraverso materiali e tecnologie sostenibili dall’ambiente. Insomma, un connubio vincente e virtuoso, frutto di un’alta tecnologia che conferisce agli interni anche stile e fascino.

Pioniere in questo tipo di ricerca è l’artista danese Olafur Eliasson, seguito dal designer norvegese Daniel Rybakken che realizza il sogno di ricreare le qualità inimitabili della luce solare.

“La luce comunica con il corpo e la mente è connessa alla biologia ma anche alla psicologia. Oltre ad aumentare la percezione dello spazio, crea una connessione uomo, ambiente esterno. Senza luce ci sentiamo più tristi, più soli. Con i Led è possibile simulare la luce naturale e, anche se la mente sa che si tratta di un’illusione, il subconscio ne beneficia”.

Per questo, il designer norvegese, consiglia di creare “atmosfera” nell’ambiente utilizzando luci laterali o diversi punti luce da collocare negli angoli della stanza.

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Ripensare alla luce e al colore, dunque, significa pensare al presente per agire sul futuro. Gli obiettivi? Prima di tutto sostenibilità della Terra e di chi la abita. Per raggiungere questo scopo primario e imprescindibile cambieremo i colori della città e delle case!?

Disegna la luce del tuo locale con Arca Grandi Impianti. I nostri esperti studieranno insieme a te la migliore soluzione per illuminare qualunque ambiente!

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Magistar Combi: il forno per eccellenza

Magistar Combi: il forno per eccellenza. Il regista della squadra in cucina, l’aiuto che tutti gli chef vorrebbero: calmo, affidabile, conoscitore come pochi dei sistemi di cottura.

forno Mgistar

Magistar combi: un nuovo percorso

In questo momento storico abbiamo tutti davvero bisogno di qualcosa che ci faciliti la vita…a partire dalla cucina. Abbiamo cucinato tanto. Le cucine di casa e quelle dei ristoranti, prima con il delivery e l’asporto, poi di nuovo a regime, hanno saputo portare avanti un grande lavoro di squadra.

Ci siamo scoperti cuochi in famiglia. Noi e i nostri figli abbiamo inventato e scoperto mille ricette diverse, e lo abbiamo fatto anche per cercare di alleggerire l’atmosfera quando, nei mesi passati, si faceva un po’ pesante.

Nei ristoranti, squadre di chef e di personale in cucina, spesso dimezzato, hanno davvero fatto i miracoli per assicurare ai clienti piatti pronti, nonostante tutto, e la sopravvivenza dell’attività.

Sono proprio queste le situazioni in cui è fondamentale che la squadra in cucina sia performante, pratica e altamente tecnologica, ma sempre in grado di rispettare la tradizione.

Tutti noi che abbiamo lavorato duramente in cucina, ma sempre con tanto amore e passione, ci meritiamo il forno migliore: Magistar Combi è quello che fa per noi!

Un nuovo percorso inizia proprio dal forno Magistar Combi. C’è aria di rivoluzione in cucina perché, con questo forno, cambierà tutto…e in meglio!

Magistar Combi è il forno ideale per le performance di elevata professionalità. Il più richiesto dai grandi chef, come supporto fondamentale per prestazioni di massima efficienza e affidabilità.

cucinare in famiglia

Con questo forno straordinario, tradizione e innovazione vanno a braccetto.
Il vero cuore di Magistar Combi è la camera di cottura, progettata per garantire robustezza e prestazioni nel tempo. Il design della camera di cottura e della ventola con inversione di rotazione garantisce la migliore uniformità di cottura, per risultati davvero unici.

Se vuoi una cucina innovativa, senza rinunciare alla tradizione, scegli un forno Zanussi Professional.

Magistar Combi, connettività e funzione match: tecnologia in cucina!

Da oggi, con i nuovi servizi di connettività Zanussi Professional, puoi monitorare a distanza il tuo forno in tempo reale, da qualsiasi dispositivo collegabile alla rete internet

forno e abbattitore

In questo modo puoi scaricare e salvare i dati relativi all’HACCP, puoi analizzare il funzionamento delle attrezzature (utilizzo nel tempo, cicli effettuati, statistiche di varia natura), puoi programmare la manutenzione delle tue apparecchiature e tanto altro.

Inoltre, con la nuova funzione Match, il forno Magistar Combi TS e l’abbattitore Rapido Chiller possono dialogare tra di loro, sincronizzare i cicli di lavoro di cotture e di abbattimenti, e rendere ancora più fluido il lavoro in cucina!

Magistar Combi: la semplicità è la vera rivoluzione

Se il tuo menu è complesso e richiede molte cotture diverse e simultanee, Magistar Combi ti dà una mano. Il Multitimer ti consente di impostare ben 20 tempi diversi contemporaneamente!

Ogni volta che un alimento raggiunge il grado di cottura desiderato, Magistar Combi ti avvisa di toglierlo dal forno.

Molte cotture con un grande risparmio!

Magistar Combi: nuove opportunità tutte da scoprire.

Magistar Combi è in grado di darti 11 nuove opportunità per ampliare in modo semplice e perfetto la tua offerta in cucina: i Cicli Speciali.

• Cottura a bassa temperatura
• Cottura EcoDelta
• Rigenerazione su teglia o su piatto
• Lievitazione
• Cottura sottovuoto
• Food Safe Control avanzato
• Food Safe Control standard per alimenti a basso rischio
• Food Safe Control per alimenti ad alto rischio
• Cicli di disidratazione (ideali per essiccare frutta, verdura, carne, pesce)
• Pastorizzazione per pasta fresca
• Static Combi (simula una cottura statica)

forno magistar combi

Noi di Arca Grandi Impianti sapremo consigliarti il forno più adatto alle tue esigenze.

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La refrigerazione in cucina

La refrigerazione in cucina: che differenza c’è tra refrigerato, congelato e surgelato? In questo articolo scopriremo i segreti del metodo di conservazione dei cibi più usato in cucina.

La refrigerazione in cucina: dal passato il metodo più utilizzato di conservazione degli alimenti

Prima di tutto chiariamo cosa accade ai cibi che vengono conservati tramite l’abbassamento delle temperature. Non marciscono!😃

Si abbatte la temperatura per evitare il deterioramento delle sostanze alimentari affinché conservino le loro caratteristiche organolettiche, cioè odore, sapore, colore, consistenza, il più a lungo possibile .

Refrigerare, surgelare e congelare rappresentano i principali metodi di conservazione del cibo attraverso il freddo e il fresco: in questo articolo scopriremo le differenze che li contraddistinguono.

Conoscere gli aspetti fondamentai legati alla catena del freddo è molto importante per gli addetti al settore. Tuttavia anche il consumatore finale, non può non tenersi informato sulle caratteristiche fondamentali della refrigerazione degli alimenti che acquista.

La pratica di conservare i cibi attraverso il freddo è molto antica. Nel tempo si è compreso empiricamente che le basse temperature servivano per impedire che i cibi potessero avariare. In seguito si è compreso che, conservati al freddo, gli alimenti non producono i microrganismi in grado di alterarne la qualità. Quelli, cioè, in grado di causare intossicazioni alimentari o malesseri di varia natura.

Ma che differenza c’è tra i vari sistemi? Dipende dalle temperature: più le temperature sono basse, più si blocca il lavoro dei microrganismi e dei batteri.

La refrigerazione in cucina. E’ la temperatura di conservazione alimentare che fa la differenza

Quando si parla di refrigerazione, si intende la conservazione degli alimenti in un range compreso tra i 0° C e i 4°C in modo tale da diminuire le attività di crescita dei microrganismi. Tuttavia, questo sistema di conservazione permette di evitare il proliferare dei microrganismi ma non in modo definitivo.

congelare

Questa pratica permette all’acqua all’interno dell’alimento di rimanere allo stato liquido. Il cibo, dunque, non viene alterato e proprio per questo si può continuare a parlare di prodotti “freschi”.

Nel congelamento, invece, la temperatura è più bassa e varia da -15 a -18 °C. L’utilizzo di questa pratica, rispetto alla refrigerazione, da un lato è vantaggioso, dall’altro presenta uno svantaggio.

Infatti, lo sviluppo dei microrganismi viene totalmente bloccato. Tuttavia, queste temperature tendono ad originare dei cristalli di ghiaccio destinati a peggiorare le proprietà dell’alimento. Tale peggioramento non inficia solo il gusto, ma compromette anche i principi nutritivi. I macrocristalli, infatti, rompono le membrane delle cellule dell’alimento e causano perdita di sostanze nutritive soprattutto all’atto dello scongelamento.

La pratica di conservazione più sicura è certamente la surgelazione. Attraverso questo sistema, i cibi vengono portati ad un livello di temperatura pari o inferiore a -18 °C, con una soglia minima che tocca i -40 °C.

Questo metodo si rivela vincente in quanto garantisce, da un lato, il beneficio tipico del congelamento, e cioè l’arresto totale dello sviluppo microbico. Contemporaneamente permette, altresì, il mantenimento ottimale delle proprietà alimentari. Questo grazie al fatto che i cristalli di ghiaccio che si formano nel cibo conservato attraverso la surgelazione, sono di dimensioni più ridotte e non apportano alcuna conseguenza.

La refrigerazione in cucina. Modalità e procedure di lavorazione

Il surgelato è sicuramente il prodotto più sicuro da un punto di vista alimentare, ma anche quello che richiede più tempo ed energia (anche in termini di consumi).

abbattitore

Anche le procedure di surgelazione sono più definite: pensa che un piccolo sbalzo termico nella catena del freddo può comprometterne la qualità. Tuttavia è innegabile che l’unico sistema efficace per portare sul bancone, alimenti delicati come il pesce, è proprio quello della surgelazione. Le procedure di surgelamento sono così importanti e delicate da essere state regolamentate da una legge specifica, per l’esattezza la 283/62.

L’abbattitore per congelare o surgelare in modo sicuro

Gli chef sanno che una cucina professionale ha delle procedure di sicurezza e un piano HACCP da rispettare. E’ dunque necessario seguire rigorosamente la procedura ufficiale e abbassare le temperature con sistemi efficaci e sicuri: cioè usando l’abbattitore termico.

Abbattere per arrivare alla temperatura di frigorifero, significa portare alimenti di medie dimensioni, a basse temperature, cioè da 0°C a -40°C, in un tempo controllato, in modo da non danneggiare l’alimento.

In questo modo si ottiene di:

  • Abbattere la temperatura di alimenti cotti e crudi
  • Ridurre al minimo la contaminazione batterica
  • Evitare deterioramento e spreco del cibo

L’aspetto fondamentale è che l’abbattitore permette di evitare quel range di temperatura che consente la proliferazione dei batteri. E’ in grado, quindi, di aumentare la “shelf-life”, cioè la “vita da scaffale” o “vita commerciale” dell’alimento.

In pratica, per essere più chiari, questa espressione indica il tempo massimo entro cui un alimento può rimanere in commercio mantenendo intatte le proprie caratteristiche organolettiche.

Diverso, invece, è il caso del surgelamento o congelamento, quindi quando c’è necessità di scendere a temperature più basse. Per farlo in modo più efficace e sicuro molti chef consigliano di “porzionare”, proprio per preservare il prodotto, quindi cercare di avere dei microcristalli.

Come abbiamo visto la grandezza dei cristalli influisce anche sulle tempistiche di conservazione. Più sono piccoli più sarà lungo il periodo di conservazione.

Il sistema di surgelamento ottimale è quello che porta il cuore del prodotto alla temperatura di – 18 °C entro 4 ore. Proprio per questo che si suggerisce il metodo del “porzionamento”.

Infatti, perché il cuore, cioè la parte più interna di un alimento, raggiunga i -18 °C in 4 ore, è necessario creare, ad esempio, da un grosso pezzo di carne, delle porzioni più piccole.

Infatti, se si impiegasse più di 4 ore per arrivare ai -18°C si formerebbero i temibili macrocristalli.

Capire lo stato di conservazione della catena

E’ molto importante che anche i consumatori finali comprendano bene le differenze tra i vari sistemi di conservazione a freddo. Non sempre è così facile capire se un cibo è stato conservato secondo un processo rigoroso o meno.

I surgelati, infatti, sono gli unici a mostrare i segni di deterioramento. Come, ad esempio, la presenza di uno strato di brina sulla confezione, così come la presenza di un unico blocco di alimenti, come talvolta accade per gli ortaggi. Questi sono senz’altro segnali che possono renderti sospettoso sul rigore del surgelamento di quell’alimento.

Tieni conto che in Italia le normative igienico-sanitarie per la cucina cambiano continuamente. Tuttavia è fondamentale non farsi trovare impreparati. Per questo è sempre consigliabile farsi affiancare da un consulente HACCP, in grado di aggiornarti e informarti su ogni nuova normativa o procedura.

abbattitore rapido

Arca Grandi Impianti è a tua disposizione. Con professionalità e competenza i nostri consulenti sapranno consigliarti l’impianto migliore per il tuo ristorante o la tua casa!

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Ristorazione: la ripartenza

Ristorazione: la ripartenza. Le regole della ristorazione per adeguarsi alle nuove esigenze.

Ristorazione: la ripartenza

Finalmente abbiamo gioito dell’agognata ripartenza di tutti i settori. In particolare di quello della ristorazione, uno dei più penalizzati dalla pandemia.

Ora l’immagine dei vicoli di nuovo vivi, delle città che risorgono e, insieme a loro, ristoranti, pub, trattorie, è confortante e mette allegria. Non dobbiamo più gridare allo scandalo perché, finalmente, nei limiti delle regole ancora in vigore, è lecito riunirsi.

Anzi, quella di vedere compagnie di amici o famiglie che si ritrovano fuori, è un’immagine che appaga il bisogno di socialità insito in ognuno di noi. Il desiderio di stabilire nuovamente relazioni in presenza e, perché no, di festeggiare.🙂

Bene, quindi ora, come sempre dopo una “guerra”, si passa alla liberazione e dopo un anno di paura l’entusiasmo è più che comprensibile.

Ristorazione: la ripartenza. La nuova normalità

Ora è il momento di ripartire e di tornare alla normalità, una nuova normalità.

Leader nella fornitura di dati, analisi retail e consumi, The NPD Group ha pubblicato una ricerca sulle tendenze dei clienti nell’ambito della ristorazione per l’anno 2021.

Ne risultano cinque tendenze fondamentali che delineeranno delle trasformazioni nei comportamenti dei consumatori presso i ristoranti.

In questo articolo desideriamo condividere con te dati e previsioni.

Ristorazione: la ripartenza. La prospettiva si trasforma

In prima linea si affaccia un cambiamento del “panorama” nell’ambito dello smart working. In che senso?

Sembra che la tendenza pre-covid di concentrarsi nei centri urbani stia per subire un notevole mutamento per trasformarsi in un vero e proprio smart lifestyle.

Quello dello smart working sta diventando, cioè, uno stile di vita che va molto oltre il lavoro in sé. Le persone tendono sempre di più a spostarsi fuori città non solo per il week-end, ma per lavorare e viverci.

Che cosa comporta questo nell’ambito della ristorazione? Bar e ristoranti, in particolare quelli dei centri urbani, dovranno ripensare a rinnovati stili, menù ed orari.

Ad esempio, dalla nuova ricerca, sembra che il fulcro dell’attività di ristorazione dovrà spostarsi dal pranzo alla cena. Il delivery, richiesto per il pranzo, darà una possibilità di un brunch veloce a chi lavora da casa.

Ristorazione: la ripartenza. Cambia il programma

Cambiano le prospettive per tutti i ristoratori che rimanevano chiusi durante il weekend che troveranno clienti nei vicini. Il pranzo, trasformato in brunch durante la settimana, e le cene durante il weekend porteranno un incasso che potrebbe colmare il mancato guadagno dei pranzi.

Una svolta è prevista anche per i cosiddetti “bar da ufficio” che potrebbero essere convertiti, e molti già lo sono, in coffeè office per lavorare fuori casa con spazi condivisi per il co-working. Fondamentale una buona connessione e tante prese. In Italia c’è ancora tanto da fare in questo senso, mentre all’estero luoghi come i coffeè office sono una realtà diffusa già da molto tempo.

Sempre lungo questa linea si trovano i food court dei centri commerciali che, centrando il proprio core su qualità e varietà, si trasformeranno in luoghi di delizie da gustare.

E il delivery?

Il delivery, come anticipato rimarrà fondamentale. Certo la richiesta si abbasserà, ma le persone, in questo anno difficile, hanno trovato nel delivery una vera alternativa ai ristoranti inaccessibili o al solito pasto casalingo. L’esito è stato per molti estremamente positivo. Difficile rinunciarvi ora!

La cucina del ristorante potrebbe essere attiva, durante il giorno, ma solo per offerta di colazioni e pranzi a domicilio.

Su questa linea sembra che sia in ascesa il fenomeno delle ghost kitchen per non rallentare il processo nelle cucine dei ristoranti. Con l’aiuto di menù più snelli per la consegna a casa e di menù più ricchi per chi siede ai tavoli del ristorante, sembra si possa trovare il giusto e più praticabile compromesso.

Curare l’empatia: la nuova formula

Le persone, ora più che mai, hanno bisogno di essere rassicurate. E’ necessario un passaggio graduale dalla propria casa che ci ha protetto durante questo anno, all’esterno.

Perché questo passaggio non sia troppo brusco è fondamentale trovare luoghi conosciuti che riescano ad accogliere i clienti, a capirli. Insomma a creare quell’empatia di cui tutti noi abbiamo bisogno. La ristorazione è accudimento, accoglienza, appagamento, significa gustare in compagnia il bello della vita.

E’ chiaro che deve svolgersi in ambienti “familiari”. Solo così il desiderio di socializzare troverà riscontro nell’accoglienza anche fuoricasa. Sempre molto consigliati anche gli strumenti di fidelizzazione tradizionali, dalla carta alle promozioni di nuovi servizi adatti agli stili di vita della “nuova normalità”.

I ristoranti si vestono di verde

Altro aspetto sempre più importante sarà l’attenzione all’ambiente. L’atteggiamento green sta diventando ormai una tendenza globale che abbraccia tutti i settori. Non poteva non sentirsene attivamente coinvolta anche la ristorazione.

E’ il momento di vestire di verde i ristoranti partendo dalla logistica del delivery – magari con mezzi ecologici – fino al packaging. Su questo si può fare ancora molto, sia per i materiali utilizzati, sia dedicandosi all’educazione del cliente.

Sì, anche il cliente deve essere in-formato. E allora greenlight all’opuscolo esplicativo su come riciclare in modo sostenibile ciò che rimane della cena. Ma anche su come evitare di sprecare, conservando ciò che non si è consumato.

Questo tipo di comunicazione si rivelerà vincente dal punto di vista della sostenibilità ambientale e contribuirà a creare empatia con i clienti.

Ristorazione e digitalizzazione: un’opportunità per ricominciare

Poi c’è il delicato discorso dei dati. Partendo dai pagamenti digitali, ormai insostituibili, arrivando all’utilizzo dei dati, la digitalizzazione permette al settore della ristorazione di accumulare dati che possono procurare indicazioni importanti per offrire servizi e menù cuciti su misura sulle esigenze dei clienti. Un vantaggio competitivo importante per chi saprà “leggere” e gestire questi dati in modo corretto

Certo, su questo aspetto si è detto molto e come sempre, questo tipo di fenomeni possono rappresentare un rischio per la privacy, ma anche una grande opportunità di crescita.

Crescita di cui, senza dubbio, il settore della ristorazione ha più che mai bisogno per ritornare ad una “diversa normalità”.

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